01.04.2022

Animali e Sport

Quando i cavalli si fermano, sono le tartarughe a correre

Gli otto minuti più lenti dello sport: il Kentucky Derby e le corse di tartarughe di tutto il Mondo.

Non succedeva dal 1945, anno in cui la Seconda Guerra Mondiale aveva impedito lo svolgimento di una delle più gloriose tradizioni sportive d’America: la cosiddetta “Run for the Roses” (corsa per le rose, quelle messe al collo del vincitore); più comunemente nota come Kentucky Derby, si tratta di una popolare corsa di cavalli che si tiene ogni anno a Louisville a partire dal lontano 1875.
Anche nel 2020, a causa della pandemia, l’appuntamento è stata rinviato, ma, come avvenuto nel 1945, una corsa si è tenuta lo stesso: a scendere in campo sono state le tartarughe che hanno dato luogo al secondo Kentucky Turtle Derby della storia. Contrariamente a quanto avvenuto nel ’45, la gara si è dovuta tenere a porte chiuse: 8 le agguerrite partecipanti riprese in diretta nazionale come un vero e proprio evento sportivo. La corsa, soprannominata “gli otto minuti più lenti dello sport”, si è così contrapposta all’originale corsa di cavalli salutata invece dalla CNN come “i due minuti più veloci dello sport”.
Inizialmente divenute popolari alle fiere ed alle celebrazioni locali degli Stati Uniti come evento per i bambini, le corse delle tartarughe di qualunque taglia e razza sono cresciute in popolarità e si sono diffuse nel mondo in molte varianti.
Ne troviamo traccia fin dall’inizio del XX secolo a partire da quei paesi che danno i natali a questi rettili come le Bahamas, le Hawaii, molti stati degli USA, ma anche Canada, Inghilterra e financo l’Italia: nel nostro paese, specie nel periodo della dolce vita, si è potuto assistere ad alcune corse di tartarughe, riportate ai giorni nostri dai filmati dell’Istituto Luce, in cui gli animali venivano fatti correre in dirittura su piste parallele e separate, applicando loro una fogliolina di lattuga sospesa davanti al muso grazie ad un supporto fissato sul guscio.
Il campionato certamente più celebre è quello canadese, il famosissimo Canadian Turtle Derby che dal 1972 si svolge a Manitoba; qui, dove campeggia una statua celebrativa di circa 8,5 m di altezza raffigurante una tartaruga, si tiene la finale a cui partecipano le migliori tartarughe qualificatesi in altri festival disseminati per tutto il Canada; anche il settore scommesse è florido dato che si è arrivati anche a punte di quasi 500 “atleti” partecipanti. La finale viene disputata in un campo circolare di 15 m ed il vincitore è quel soggetto che per primo raggiunge i confini del campo; non sono comunque mancate edizioni in cui qualche concorrente si sia addormentato a metà gara!

In parallelo al campionato canadese si svolgono tappe internazionali che conducono poi al Campionato del Mondo che spesso di svolge in Inghilterra ospitato dalla New World International Turtle Track Commission. Non mancano poi gli eventi sportivi a scopo benefico atti soprattutto a puntare l’attenzione della popolazione sulle problematiche ambientali; su tutti ricordiamo quelli organizzati dall’associazione Conservation International e dal National Geographic allo scopo di raccogliere fondi per la conservazione di specie in estinzione: numerosi gli sponsor che hanno donato fino a 25.000 dollari ciascuno per contribuire alla causa. Nella “Great Turtle Race” come in altre, le tartarughe sono state contrassegnate con un geolocalizzatore satellitare prima che iniziassero la loro migrazione annuale tra Costa Rica e Galapagos o tra Nuova Scozie e Caraibi: in ciascuna competizione la prima tartaruga giunta alle isole dopo centinaia di chilometri percorsi in settimane di nuoto è stata considerata la vincitrice. I regolamenti delle varie competizioni possono essere molto diversi anche perché a correre possono essere esemplari dalle dimensioni più disparate. Nel caso di atleti piccoli generalmente le tartarughe vengono posizionate al centro di uno spazio circolare e viene considerata vincitrice la prima che raggiunge il confine; a volte invece viene predisposto un percorso rettilineo con una partenza ed un arrivo. Generalmente si corre a terra, ma non mancano le varianti in acqua. Esistono addirittura alcune versioni di competizioni che utilizzano tartarughe artificiali galleggianti.
Accanto ai principi dello sport, dell’intrattenimento e della conservazione della natura, però, alcune ombre si stagliano anche sulle corse delle tartarughe: quelle della caccia di frodo e delle scommesse illegali. La cattura di tartarughe selvatiche per scopi sportivi è generalmente proibita anche se in alcuni stati è consentita a condizione che queste vengano restituite agli stagni in cui sono state catturate al termine delle gare. Quanto alla clandestinità di alcune competizioni, questa è dovuta alle scommesse che vengono fatte e che non sempre rispondono alle normative sul gioco d’azzardo: diverse le segnalazioni di arresti effettuati.

 

Tartarughe e… velocità

Tartarughe e velocità: due concetti che si prestano più ad un ossimoro che ad una vera e propria rappresentazione della realtà; eppure c’è anche chi, travolto dalla passione per le competizioni, si è preso la briga di misurare le doti di corridore dei propri atleti fornendo, nel tempo, stime diverse. In ogni caso, si è rilevato che la taglia di una tartaruga non è necessariamente un indicatore della sua velocità, tanto che alcuni piccoli esemplari hanno saputo stupire per le loro capacità. Uno dei primi “allenatori” di tartarughe da corsa della storia, ha stimato che le sue tartarughe potevano percorrere mediamente 100 iarde (91 m) in quattro ore. Nel 1930, gli organizzatori di una grande gara di tartarughe a Pittsburgh stimarono che le loro tartarughe potevano raggiungere la velocità di 12 pollici (30 cm) per 30 secondi. In seguito, un celebre allenatore sostenne che le tartarughe più veloci potevano raggiungere 0,4 km/h, sebbene le facesse correre solo su brevi distanze. Al Canadian Turtle Derby del 1974, la tartaruga campione corse dal centro di un cerchio di 25 piedi (7,6 m) al suo bordo in trentanove secondi.

 

 

La corsa delle tartarughe nella letteratura e nella filosofia

Il paradosso dell’animale lento per eccellenza che corre ha raggiunto nei secoli ogni angolo del modo, colpendo la fantasia anche di letterati e filosofi che ne hanno tratto ispirazione per racconti, pensieri ed insegnamenti.

“La lepre e la tartaruga”, celebre favola di Esopo, ci parla di un coniglio sprezzante che si addormenta durante una competizione con una tartaruga e si risveglia giusto in tempo per vederla tagliare il traguardo; come spesso accade per le favole di Esopo, anche questa ci fornisce un paio di attualissimi insegnamenti:mai sottovalutare gli altri avendo la presunzione di essere migliori e con calma e pazienza si possono raggiungere molti traguardi.
Il paradosso di “Achille e la tartaruga” del filosofo Zenone di Elea utilizza addirittura una corsa tra un uomo e una tartaruga per dar vita a principi di natura matematica, fisica e filosofica dibattuti nei secoli a seguire da illustri pensatori come Aristotele e Borges.
“La corsa delle tartarughe” di Gianni Rodari è una favola per bambini che racconta di una surreale competizione tra tartarughe che decidono di utilizzare delle biciclette, ma che finiscono comunque per non combinare nulla addormentandosi da una parte e dall’altra. Anche qui la morale è di facile intuizione e si ispira a quei bambini che promettono di fare mille cose e poi non ne portano a termine nessuna.

 

 

Le corse di tartarughe più popolari e curiose della storia

Le corse di tartarughe nascono probabilmente come intrattenimento per bambini nelle fiere di campagna o di paese degli USA, ma si sono diffuse a partire dall’inizio del XX secolo un po’ in tutto il mondo ed in diverse varianti.

  • A partire dal 1875 viene programmata la Run for the Roses o Kentucky Derby, di cui 2 sole edizioni verranno corse con tartarughe invece che con cavalli: quella del 1945 (a causa della II Guerra Mondiale) e quella del 2020 (a causa della pandemia da Covid 19).
  • All’inizio del ‘900 le corse di tartarughe erano piuttosto popolari nelle Bahamas.
  • Si suppone che la prima corsa di tartarughe degli USA ebbe luogo a Chicago nel 1902: fu soprannominata “The Strangest Race Ever Run” dal Chicago Daily Tribune e vide 7 bambini piccoli cavalcare 7 tartarughe su un campo in erba mentre gli spettatori tentavano di farle andare in linea retta attirandole con dei cavoli.
  • Nel 1921 a Miami venne organizzata una grande competizione di tartarughe marine in piscina.
  • A partire dagli anni ’20 e per una dozzina di stagioni, venne regolarmente tenuta una corsa annuale in Oklahoma.
  • Nelle Hawaii la corsa delle tartarughe fu introdotta nel 1928 da un uomo che importò trentadue “tartarughe da corsa” da San Francisco.
  • In Indiana (USA) esiste un festival annuale dedicato: il Turtle Days.
  • In Arkansas le corse affiancano concorsi di bellezza che incoronano la “Regina del Derby delle Tartarughe”.
  • L’Indianapolis Zoo ospita ogni anno una corsa di tartarughe su rettilineo nel mercoledì che precede il weekend della storica gara automobilistica Indianapolis 500: al traguardo un bottino dei frutti preferiti dagli atleti in gara.
  • Sempre in USA, spesso possiamo trovare corse di tartarughe nei bar, talvolta su tavoli da shuffleboard (una sorta di “Curling da tavolo” popolare negli Stati Uniti).
  • In Canada dal 1972 viene celebrato il famosissimo Canadian Turtle Derby a cui partecipano le migliori tartarughe qualificatesi.
  • Il Campionato del Mondo si svolge generalmente in Inghilterra ospitato dalla New World International Turtle Track Commission.
  • Il Minnesota ha dichiarato la città di Longville la capitale mondiale delle corse di tartarughe perché ospita gare di tartarughe sulla sua Main Street ogni estate dagli anni Cinquanta.
  • Anche in Italia, specie nel periodo della dolce vita, si è potuto assistere ad alcune competizioni di tartarughe che venivano fatte correre in dirittura su piste parallele e separate, con una fogliolina di lattuga sospesa davanti al muso grazie ad un supporto fissato sul guscio.
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