Lo Stadio di San Siro

Scrivere su opere di impiantistica sportiva mentre si viene bombardati dalle cupe notizie provenienti dall’Ucraina non è facile, in realtà. Ma la convinzione che lo Sport sia sempre un grande maestro di vita, e che in futuro ci sia di nuovo spazio per tifare per i nostri beniamini, ci porta a guardare con un occhio benevolo e positivo gli investimenti coraggiosi di chi non si arrende e guarda avanti, a nuovi sviluppi e sfide per continuare a crescere.
Ed il progetto del nuovo Stadio di San Siro è esemplare al proposito.
Dire che Milano è la locomotiva d’Italia, non è una trita e ritrita frase fatta, ma la fredda e onesta realtà, a volte un po’ dura per chi, romano come me, vorrebbe vedere anche la Capitale riuscire a procedere alla stessa velocità; ma tant’è, e tanto di cappello alla capacità ed al coraggio dei nostri amici milanesi.
Nello scorso mese di novembre il Comune di Milano ha emesso una delibera di pubblico interesse che prevede, oltre alla costruzione del nuovo stadio, la riconfigurazione dell’area dove attualmente sorge il Meazza, attraverso la creazione nella zona di San Siro di un distretto per lo sport e il tempo libero, comprendente un parco pubblico di circa 50 mila metri quadrati, parcheggi totalmente interrati e soprattutto una significativa riduzione delle volumetrie accessorie, fino al limite minimo previsto dal Piano di Governo del Territorio. A seguito di tale delibera, Inter e Milan hanno accelerato notevolmente i tempi, annunciando il 21 dicembre 2021 la scelta dello Studio Populous quale progettista del complesso; ad essere sinceri, chiamare “Studio di architettura” la Populous è molto, molto riduttivo.
Con un occhio rivolto al futuro, le due società hanno sicuramente fatto una scelta vincente: con la sua competenza e la grande esperienza accumulata in tre decenni, la Populous può realizzare progetti di impianti sportivi di livello mondiale. L’azienda ha infatti prodotto più di 3.000 progetti nell’ambito dello sport, dando vita a vere e proprie icone, come lo stadio di Wembley, alcuni tra gli Stadi che hanno ospitato i Giochi Olimpici di Sydney 2000 e di Londra 2012, l’Emirates Stadium e il Tottenham Hotspur Stadium di Londra, lo Yankee Stadium di New York ed il Groupama Stadium di Lione.
L’amministratore della Populous ha ribattezzato “La Cattedrale” il progetto del nuovo stadio, che enfaticamente nelle linee vuole ispirarsi a due degli edifici più rappresentativi di Milano, il Duomo e Galleria Vittorio Emanuele.
Sicuramente il progetto si pone all’avanguardia per innovazione e ecosostenibilità: l’impianto, inserito in un contesto di verde urbano, sarà completamente a “impatto zero” e certificato LEED grazie ai migliori materiali e alle più recenti tecnologie di risparmio idrico ed energetico impiegate, ed all’abbattimento delle emissioni acustiche. Entusiastiche le presentazioni dell’opera effettuate da Paolo Scaroni e da Alessandro Antonello, per conto di Milan ed Inter.
Il nuovo stadio sarà un catino da 65.000 posti, con le pareti esterne interamente vetrate che fungono da giganteschi pannelli a led, destinati a rimanere trasparenti durante il giorno ma pronte ad illuminarsi con i colori sociali delle due squadre. Il nuovo stadio sorgerà sempre nella zona dell’attuale stadio, ma di fianco al vecchio Meazza
Lo Stadio, come dicevamo, è progettato per essere un impianto eco-sostenibile: la Galleria sarà ventilata naturalmente e disporrà di strategie di riscaldamento passivo. Sulla copertura dell’edificio saranno integrati i pannelli solari che genereranno elettricità immagazzinata in banchi di batterie. Tutta l’acqua piovana verrà raccolta con apposite tecnologie integrate. Una galleria inondata dalla luce solare circonderà lo Stadio, il quale sarà avvolto da un elegante facciata. Il risultato sarà un parallelepipedo coperto di vetro che, anche grazie ad un gioco di luci, ricorderà il Duomo di Milano. All’interno dello stadio ci sarà un’ampia offerta di punti ristoro, bar, lounges e ristoranti.

La forma del catino, secondo quanto visibile dai render del progetto, permetterà alle tribune di avvicinarsi moltissimo al campo di gioco, e di conseguenza creeranno un’atmosfera indimenticabile, che probabilmente molti tifosi già attendono con trepidazione.

Ps. Negli anni Novanta conobbi dei colleghi architetti statunitensi che partecipavano a gare di progettazione sotto l’acronimo HOK – abbreviazione dei cognomi Hellmuth, Obata & Kassabaum – uno studio di architettura che all’epoca già vantava diverse centinaia di associati e dipendenti, fino ad essere classificata nel 2018 come la più grande azienda di architettura degli USA, con 1.700 architetti sparsi in 24 nazioni. Dal 2009, tramite una acquisizione interna da parte di alcuni manager, una branca di HOK specializzata in impianti sportivi avveniristici si è staccata dalla società madre fondando la Populous, azienda che oggi vanta 700 dipendenti e sedi in 4 continenti. Nelle foto, i render della futura Cattedrale di San Siro.

 

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La cronistoria della Scala del Calcio

  • Nel 1925 il Presidente del Milan, PieroPirelli, sollecita la costruzione di uno stadio calcistico nelle vicinanze dell’Ippodromo per il Trotto.
  • Ispirata agli stadi inglesi, la struttura fu completata in 13 mesi con un costo di 5 milioni di lire. È composta da quattro tribune rettilinee e può contenere fino a 35.000 spettatori. Il 19 Settembre 1926 fu inaugurato con il derby Milan-Inter.
  • Il Comune di Milano, dopo aver acquistato lo stadio, avvia nel 1935 una prima operazione di ampliamento che dà luogo alla costruzione di quattro curve di raccordo tra le tribune e incrementando la capienza fino a 55.000 posti.
  • Nato per ospitare le partite casalinghe del Milan, lo stadio diviene “terreno amico” anche per l’Inter, a partire dalla stagione 1947-1948.
  • Viene realizzata nel 1955 una struttura portante per un secondo anello di tribune che sovrastano, e in parte coprono, le vecchie tribune. La capienza totale sale così a 85.000, di cui circa 60.000 a sedere. L’immagine architettonica dello stadio viene ammodernata dalle rampe elicoidali che permettono l’accesso al secondo anello.
  • Vengono ultimati nel 1957 i lavori per la realizzazione dell’impianto di illuminazione notturna. Dieci anni più tardi viene installato il tabellone luminoso elettronico.
  • Nel 1980, questo tempio del calcio viene intitolato alla memoria dell’indimenticato GiuseppeMeazza, giocatore milanese dell’Inter e del Milan e due volte Campione del Mondo con la Nazionale.
  • In occasione della Coppa del Mondo di calcio del 1990, il Comune di Milano decide di dare inizio a un profondo rinnovamento dello stadio. Si opta per la progettazione di una soluzione architettonicamente sorprendente, attraverso la costruzione di un terzo anello e la copertura di tutti gli 85.700 i posti a sedere. Lo stadio così ampliato fu ufficialmente inaugurato il 25 Aprile 1990, poche settimane prima di ospitare la partita di apertura del campionato del mondo.


 

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