02.10.2023

Animali e Sport

All’orizzonte del deserto… i fantini robot

I piccoli fantini sono stati sostituiti da robot: realizzati con sembianze umane, i primi cyber fantini sono stati prodotti all’inizio di questo secolo in Svizzera e pesavano circa 25 kg; oggi vengono prodotti da imprese locali, sono realizzati in alluminio e plastica, pesano meno di 4 kg.

A cura di Chiara Minelli

Un fantino, si sa, è per definizione leggero: e chi può essere più leggero di un bambino di 6/7 anni? Per anni negli Emirati Arabi, considerati il cuore delle corse con i cammelli, decine di bambini sono stati utilizzati dai Paesi più poveri dell’Asia e dell’Africa per essere utilizzati come fantini. La pressione esercitata dall’opinione pubblica ha finalmente portato ad una svolta: gli Emirati Arabi hanno vietato la partecipazione alle corse dei bambini di età inferiore ai 15 anni.

I piccoli fantini sono stati sostituiti da robot: realizzati con sembianze umane, i primi cyber fantini sono stati prodotti all’inizio di questo secolo in Svizzera e pesavano circa 25 kg; oggi vengono prodotti da imprese locali, sono realizzati in alluminio e plastica, pesano meno di 4 kg ed hanno un costo che oscilla tra i 500 e i 5000 dollari. Vengono prodotti con sembianze umane (i primi addirittura erano dotati di casco e occhiali da corsa) e sono “vestiti” con i tipici colori sgargianti della scuderia di appartenenza; hanno le redini riunite al “braccio” sinistro, mentre il “braccio” destro è azionato da un sistema rotante che gli permette di sferzare dei colpi come fa il fantino col frustino; dotati di GPS e sistemi di rilevazione della velocità e della posizione del cammello e muniti di sensori per monitorare la frequenza cardiaca dell’animale, sono comandati a distanza da un computer in mano al proprietario che generalmente segue la corsa in SUV su una pista parallela a quella dei cammelli.

Ma, al di là della natura umana o cibernetica del fantino, le corse di cammelli sono una cosa seria in alcuni Paesi del mondo come Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Qatar, Oman, ma anche Australia, Africa, Mongolia e India: la loro importanza è data sia dal fatto che affondano le loro radici nelle tradizioni del passato sia dal fatto che sviluppano un giro di interessi ragguardevole.

Passeggiando tra i grattacieli di vetro o i lungomare incontaminati di città come Doha o Dubai, è facile dimenticare che molte città arabe sono costruite in mezzo al deserto e che le loro radici sono riconducibili alla cultura beduina. La versione con cyber fantini altro non è che la trasposizione moderna di quelle antiche tradizioni in cui il cammello era abitualmente utilizzato come mezzo di trasporto (di qui l’appellativo di “nave del deserto”), ma anche per le sue carni, il latte e le pelli. Nella penisola arabica cammelli e dromedari si dividevano il territorio con i cavalli arabi le cui corse, fino ad alcuni decenni fa, oscuravano quelle con i cammelli, lasciando loro spazio solo a competizioni improvvisate durante le feste popolari. Talvolta ancora oggi le corse di cammelli vengono poste in parallelo a quelle di cavalli in strutture simili ai nostri ippodromi europei; anche ASI ha nel campo un suo know how e rapporti stretti col settore corse in Italia avendo una rappresentanza importante all’interno dell’Ippodromo delle Capannelle di Roma dove il Settore Sport Equestri ha il suo Centro Tecnico.

I cammelli, mansueti quadrupedi, hanno assistito alla nascita e all’evoluzione della cultura araba a partire dalle realtà nomadi in cui potevano costituire la preziosa dote di una donna o l’unico mezzo di trasporto possibile. Antica forma di intrattenimento in matrimoni e feste tradizionali, la corsa coi cammelli ha cambiato il suo volto seguendo l’ascesa economica degli Emirati e quando questa tradizione sembrava ormai minacciata di estinzione, le autorità si sono prodigate affinché ciò non avvenisse, dandole un volto nuovo, più moderno che la mantenesse in vita.

Verso la fine del XX° secolo, le corse con cammelli hanno iniziato ad assumere un aspetto formale sulla falsa riga di quelle con cavalli e sono nati i primi regolamenti; in breve questo sport è diventato estremamente popolare tanto che oggi la corsa con cammelli viene riconosciuta come sport internazionale ed attira partecipanti e turisti da tutto il mondo, generando una vera e propria filiera: ricerca, allevamento, addestramento, competizioni e scommesse.

Oggi esistono cammelli allevati esclusivamente per le corse con metodi moderni di inseminazione artificiale, trasferimento di embrioni, studio genetico specifico per incroci mirati che in alcuni paesi sono incoraggiati dal governo attraverso sussidi. Ogni cammello da corsa può essere identificato attraverso un microchip impiantato nel collo; addestramento e allenamento sono presi sul serio: la preparazione per la competizione avviene due volte al giorno e può avvalersi anche di metodi sofisticati, attraverso lavoro in apposite piscine e tapis roulant.

La carriera agonistica dei cammelli va dai 2 ai 9 anni circa: I più giovani corrono su percorsi di 2,5 miglia per arrivare poi, in età adulta, alle 6 miglia. La velocità massima raggiungibile da un cammello in un breve scatto è di circa 65 km/h, mentre la velocità massima che uno di questi animali può mantenere per un’ora è di circa 40 km/h. Ogni gara dura 6/7 minuti e nei paesi arabi ogni giorno di competizione è articolato in una sessione mattutina tra le 7 e le 9 ed una che ha luogo nel tardo pomeriggio, nei mesi che vanno da ottobre ad aprile, quando il clima è più clemente, abbastanza da rendere sopportabile l’afa tra le dune.

Le femmine corrono separatamente dai maschi per una questione di peso. Al termine di ogni gara ufficiale vengono raccolti campioni di urina degli animali per fare i controlli antidoping.

Assistere ad una corsa di cammelli può essere un’esperienza indimenticabile grazie all‘esotico mix di colori, odori e suoni: dalle primissime ore del mattino si avverte già un certo trambusto dovuto all’adrenalina di partecipanti e pubblico; i cammelli vengono adornati con colori vivaci e fatti sfilare da proprietari e addestratori vestiti con la dishdasha, la lunga tunica bianca. Tutti attendono la partenza dell’evento: curiosi e scommettitori provengono da tutto il mondo; i proprietari trovano posto sui loro SUV su una pista parallela alla corsa: da qui spingeranno sull’acceleratore suonando i clacson all’impazzata per incitare gli animali a galoppare e telecomandando i fantini robot.
I premi messi in palio arrivano a decine di migliaia di dirham (Emirati Arabi Uniti) o di dollari o sono rappresentati da beni di lusso come macchine sfarzose.
Le principali corse riempiono le pagine sportive dei quotidiani e vengono trasmesse in diretta televisiva rendendo i cammelli vincitori delle vere celebrità. Inutile dire che un cammello di questo tipo può essere venduto a prezzi elevatissimi che, in taluni casi, sono giunti a sfiorare il milione di dollari.

 

Le corse più famose del Mondo

Le corse di cammelli sono antichissime: sulla penisola arabica, habitat naturale di questo animale, si possono far risalire almeno VII° secolo. Sono state a lungo soltanto uno sport popolare praticato dai locali durante le feste tradizionali e questo trend è rimasto praticamente intatto fino agli ultimi tre decenni del XX secolo, quando le corse di cammelli hanno iniziato ad essere strutturate come uno sport vero e proprio. Oggi posseggono dei precisi nuclei geografici di svolgimento e sono seguite in Medio Oriente, Australia, Africa, Mongolia e India.


Al Marmoom Heritage Village Festival (Dubai): L’emirato conta diverse piste, ma la più grande è quella di Al Marmoon Camel Racetrack a circa mezz’ora d’auto dalla città, nel bel mezzo del deserto. Qui ha sede il Dubai Camel Racing Club ed un centro di ricerche sui cammelli. La corsa più importante si svolge all’interno del Al Marmoom Heritage Village Festival, manifestazione sulle tradizioni del territorio che attira ogni anno in primavera migliaia di turisti.

Abu Dhabi Heritage Festival (Emirati Arabi): si tratta di un festival che per due settimane celebra gli antenati che hanno lottato per tramandare il patrimonio di tradizione locale, la cultura e la storia nazionale. L’evento, che richiama ogni anno migliaia di spettatori si tiene ad Al-Ain, alla periferia di Abu Dhabi. Oltre alle importanti corse, sono previste gare di bellezza per cammelli, prove di equitazione e tutta una serie di attività di promozione della cultura degli Emirati.

Wadi Rum Sheikh Zayed Camels Race Festival (Giordania): Il deserto di Wadi Rum in Giordania ospita corse numerose a cui partecipano circa 200 cammelli; si svolgono solitamente in autunno e in primavera nel villaggio di Disah, nel sud del paese. I beduini che curano l’allevamento di cammelli locali, riescono ad avere ottimi risultati e queste corse sono la vetrina ideale.
Al Shahaniya Racetrack (Qatar): si tratta di una località situata a nord, ad un’ora di macchina dalla capitale Doha. Qui risiedono le più famose piste del paese, teatro di corse di cammelli nazionali ed internazionali dal 1973. Le più importanti avvengono generalmente il venerdì da novembre a febbraio.
International Camel Derby di Maralal (Kenya): la corsa annuale di cammelli per professionisti aperta anche ai dilettanti che volessero provare a cimentarsi nell’impresa, avviene in agosto. Si tratta di uno dei più importanti eventi che si svolgono nel Paese ed attrae spettatori da tutto il mondo. La fine della competizione è animata da feste folcloristiche molto partecipate.

Boulia Camel Races (Australia): è la più grande corsa di cammelli in Australia e si tiene ogni terzo fine settimana di luglio a Boulia, nel Queensland, dal 1997. Si tratta di un evento di 3 giorni: nei primi due i cammelli gareggiano in qualificazioni sui 400 metri e poi sui 1000 metri; la finale del terzo giorno si corre sui 1500 metri. La pista è a forma di U e i cammelli corrono in senso orario.

Alice Springs Camel Cup (Australia): corsa annuale di cammelli che si tiene al Blatherskite Park nella città di Alice Springs. La prima gara si è tenuta nel 1970 nel letto asciutto del Todd River tra due Lions Club membri, ma negli anni a seguire è diventata così popolare che si è reso necessario costruire una pista vera e propria. E’ la corsa di cammelli con il secondo premio più grande in Australia.

 

 

Le donne e le corse di cammelli

Nel 1997, lo sceicco Zayed, fondatore degli Emirati Arabi Uniti, ha ospitato una corsa di cammelli molto particolare sulla pista di Abu Dhabi in onore di un amico tedesco proprietario di un allevamento di cammelli in Germania: i fantini erano tutte donne tedesche. Davvero insolito per uno sport tradizionale e riservato da sempre agli uomini. Le donne si erano preparate a lungo per questa corsa, l’evento ha fatto notizia in tutto il mondo e ancora oggi viene considerato la principale ispirazione per la nascita della scuola di corse con cammelli per donne Arabian Desert Camel Riding Centre (ADCRC) a Dubai, vicino alla pista dell’Al Marmoom Heritage Village. Il centro accetta anche uomini, ma l’obiettivo principale per cui è stato fondato è formare una squadra femminile per partecipare a corse ufficiali. “La nostra missione è rendere lo sport disponibile per tutti coloro che sono interessati” ha affermato Linda Krockenberger che gestisce il club. “ma c’è un focus sulle donne perché finora non avevano uno spazio come questo ed è stato importante che il centro abbia ricevuto una licenza ufficiale dal Dubai Sports Council”.  L’occasione giusta per farsi notare dal mondo è arrivata nel 2021 quando, in ottobre, un gruppo di donne sufficientemente preparate ha deciso di sfidare la tradizione del mondo arabo delle corse di cammelli. Nell’ambito del campionato C1 ad Al-Marmoom a Dubai, il team dell’ADCRC ha partecipato alla prima gara femminile di cammelli autorizzata e quindi ufficiale. Da allora il gruppo femminile ha partecipato ad almeno altre 4 competizioni ufficiali.

Alcune delle donne componenti la squadra avevano già esperienza di equitazione, ma la maggior parte di esse erano completamente nuove a questo tipo di sport prima di cominciare ad allenarsi presso la scuola. “Ci alleniamo al mattino e alla sera e percorriamo tra gli otto e i 12 chilometri in ogni sessione”, ha affermato una delle componenti.
Otto le donne partecipanti alla prima corsa che, nei suoi 1200 metri di percorso, è stata vinta dalla neozelandese Sarah Collins.
Il fondatore e proprietario dell’ADCRC ha testimoniato che è stato incredibile vedere così tanto sostegno alla squadra femminile il giorno della prima gara ufficiale: più di 200 le persone convenute a vedere la prima corsa di cammelli riservata a donne provenienti da diversi paesi. “Quando abbiamo iniziato ad allenarci era insolito per gli uomini vederci: avevano i loro telefoni in mano e ci filmavano”, ha detto Katie Higgins, una delle partecipanti alla corsa, ma, durante la prima corsa, gli spettatori, per lo più uomini, guidavano lungo la pista gridando “Yallah! Yallah!” (Andiamo! Andiamo!).

 

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