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19.11.2019

Sport

| Sport equestri

Un film che parla di rinascita

IS ARENAS. Un docufilm prodotto da ASI. 

Terminata in Sardegna, la prima parte delle riprese di Is Arenas, il docufilm diretto da Michelangelo Gratton, prodotto da ASI Nazionale e D4 Srl, sulla riabilitazione di un detenuto, attraverso lo sport, nel territorio delle ex miniere di Ingurtosu e delle dune di Piscinas.

Ionel Calin, dopo una travagliata infanzia nella Romania di Ceausescu, arriva in Sicilia dove, giovanissimo, si trova coinvolto in un’organizzazione criminale.

In seguito al suo arresto, sconterà la condanna in carcere prima in Sicilia e successivamente in Sardegna dove l’inserimento in un progetto di recupero gli offrirà la possibilità di una vita nuova…
Il docufilm Is Arenas narra la sua storia. Durante la sua detenzione in Sardegna nella colonia penale di Is Arenas intraprende un percorso di recupero e di formazione grazie all’attività equestre promossa dal settore degli Sport Equestri dell’ente di promozione sportiva ASI Nazionale.

Ionel Calin diventa così un tecnico di equitazione e una guida per i turisti che vogliono esplorare a cavallo queste aree selvagge ed incontaminate della Sardegna famose per le sue dune sabbiose, per le miniere abbandonate e una natura mediterranea senza eguali.
Con le immagini mozzafiato dei paesaggi e le numerose toccanti testimonianze che parlano direttamente al cuore di chi ascolta, Is Arenas non solo vuole raccontare la redenzione di un uomo e le bellezze di un territorio ma, soprattutto, vuole riportare alla luce i valori della solidarietà, della dignità, del perdono e indurre a riflessioni profonde sulla fragilità umana.
 
 

 
Una storia in un film

Dopo una breve introduzione sulla Romania di Ceausescu scorrono le immagini delle dune di Is Arenas, un’area naturale di rara bellezza nella costa occidentale della Sardegna.
Ionel inizia il racconto della sua infanzia: i sacrifici della famiglia, i beni di prima necessità scarseggiano; per poter studiare Ionel deve fare ogni giorno 14km a piedi. Mentre i rapporti con suo padre, uomo violento e autoritario, peggiorano costantemente Ionel scopre l’amore ma anche la scorciatoia per guadagnare più facilmente. Un’attività che lo porta in poco tempo a fare la sgradevole conoscenza del duro carcere rumeno dove per farsi rispettare e sopravvivere è costretto a prendere parte negli incontri di boxe.

Scontata la pena, ​Ionel arriva in Italia, in Sicilia. Un suo amico gli ha chiesto di aiutarlo a portare avanti un lavoro remunerativo ma criminale. Ionel, nel film, racconta della sua vita, dei suoi rapporti, dell'arresto e della condanna a 18 anni di carcere, ridotti poi in appello a 10, da scontare in Sicilia.

Una vita, la sua, che sembra finita e senza futuro, il dolore di non poter più rivedere il proprio figlio appena nato in Romania quando, un giorno, arriva l’ordine di trasferimento in Sardegna presso la Colonia Penale di Is Arenas. Qui Ionel prende confidenza con i cavalli presenti all’interno della struttura penitenziaria e, quando viene a sapere del progetto di turismo equestre, gli viene offerta l’occasione di farne parte. I detenuti diventano le guide turistiche per i turisti che vengono a visitare queste zone selvagge della Sardegna. Ionel dimostra serietà, professionalità e dedizione che gli valgono l’attenzione da parte dei vertici di ASI Sport Equestri i quali si adoperano per ottenerne dal Magistrato il suo affidamento presso il Centro Tecnico ASI di Roma Capannelle. Inizia così ad insegnare ai bambini ad andare sui pony.
 

Il regista
"Lo scopo del film è quello di dare visibilità, attraverso una messa in onda televisiva, alle bellezze paesaggistiche e storiche della Sardegna sud occidentale e a progetti di enti e cooperative per il recupero sociale dei detenuti, parlare dell’importanza dei cavalli come strumento di terapia e recupero, raccontare, soprattutto, come dal male possa nascere il bene", spiega Michelangelo Gratton fotografo, documentarista, appena nominato Responsabile della Comunicazione Sociale di ASI. E' impegnato nel mondo del sociale e della disabilità da oltre 15 anni. Is Arenas è il suo terzo docufilm dopo il pluripremiato “Io sono il colonnello” e “50000 PASSI” di prossima uscita.
"Sono sempre stato incuriosito dai personaggi controversi, spinto dalla voglia di capire cosa si nasconda dietro comportamenti ed azioni in molti casi deprecabili e discutibili. Così come sono sempre stato interessato al mondo degli emarginati, delle persone più sfortunate a cui la nostra società spesso nega i più elementari diritti".
Anche il luogo è stato importantissimo: "A 
Is Arenas si trova l’omonima Colonia Penale. E’ un area desertica caratterizzata da una natura selvaggia e dune di sabbia che scendono fino al mare. In questa zona sorge anche l’Hotel Le Dune Piscinas, struttura impegnata direttamente nel turismo equestre. E' doveroso ringraziare il titolare Luigi Caccamo per la sensibilità nei confronti del progetto.
Voglio ringraziare altresì il gruppo di lavoro presente in Sardegna a partire dal Vicepresidente ASI Emilio Minunzio. Con lui, Massimiliano Montesi di ASI Sport Equestri. Dietro le quinte del film, Clelia Iemma, Ceo di D4, Beatrice Palladini Iemma, Direttore della fotografia. Per le riprese aeree, Carmine Capozucco che sta realizzando anche la colonna sonora.
Un plauso va, in particolare ad ASI che ha da subito creduto a questo progetto. A dimostrazione di questo, la partecipazione della struttura nazionale, del Settore 'Sport Equestri', di quello 'Integrazione Sociale' il cui responsabile è Giulia Minunzio, figura che compare anche nella pellicola, oltre a 'Comunicazione sociale' che io stesso rappresento".

 

Michelangelo Gratton termina con un auspicio: "Qualsiasi mezzo è importante per cercare di concedere una seconda opportunità a quelli che hanno capito i propri errori e vogliono riscattarsi".

[  Fabio Argentini  ]

 

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