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01.02.2015

Tutti sul divano, c’è il Super Bowl

Stanotte l’evento sportivo più atteso negli Usa in onda anche in Italia. Milioni davanti alla tv e prezzi alle stelle Il meglio del football nella sfida dell’anno
 
Questa notte alle 00.30 (diretta su Fox Sports 2, canale 213 di Sky con commento in lingua originale, ma studio italiano dalle 23), all’University Phoenix Stadium di Glendale, in Arizona, verrà calciato il kick off del Super Bowl XLIX che metterà di fronte New England Patriots e Seattle Seahawks. Partita sulla carta in equilibrio, con i Patriots di Belichick in vantaggio di 1 punto sui Seahawks di Carroll per i bookmaker americani. New England, a parte i propri tifosi, non raccoglie grande simpatia in giro e fa poco perché accada il contrario. Coinvolta già in passato in situazioni poco piacevoli, in questi playoff ha messo in campo formazioni non legali in linea contro Baltimore nel Divisional, mentre nella finale di Conference contro Indianapolis ha sgonfiato i palloni (11 su 12) che utilizzava in attacco. Belichick poi, se dovesse sostenere una gara di antipatia con Antonio Conte, vincerebbe a mani basse. La squadra però è di una solidità impressionante e in questa stagione, oltre a mostrare il solito attacco demolitore guidato da Tom Brady, ha potuto contare su di una difesa che probabilmente in pochi si aspettavano così determinante. Dall’altra parte anche Carroll non è il massimo dell’accattivante, ma almeno non possiede un’antipatia di fondo, piuttosto è il suo eccesso di entusiasmo talvolta a non farlo amare troppo all’esterno. Seattle, pur essendo campione in carica (ultimi a ripetersi proprio i Patriots nel 2005 e 2006), ha sofferto più del previsto per tornare in finale. In stagione regolare ha beneficiato delle disgrazie dei Cardinals (infortuni a catena), mentre nei playoff ha affrontato prima una passeggiata contro Carolina, sicuramente la squadra più scarsa delle qualificate, poi si è assicurata un biglietto al Super Bowl grazie alla condotta scellerata di Green Bay. I Packers erano avanti 16-0 alla fine del primo tempo e poi 19-17 a poco più di 2’ dal termine, ma hanno fatto di tutto per rimettere in corsa gli avversari, consegnandosi in maniera definitiva nel supplementare.

Ovviamente un Super Bowl non si ferma alla gara. L’atto finale del campionato Nfl è diventato un avvenimento di respiro internazionale da tempo (4 le televisioni cinesi a trasmetterlo), ma per gli Stati Uniti resta un evento alla stregua di una festa nazionale, con un indotto di denaro difficilmente stimabile. Escludendo le edizioni di Miami del 2010 e l’anno successivo a Dallas, in cui la crisi ha calmierato i prezzi, ogni anno è sempre un crescendo di investimenti. Il Super Bowl è da decenni l’avvenimento più visto in televisione negli Stati Uniti ( 112 milioni nel 2014 ndr) e viene trasmesso a rotazione dai canali nazionali NBC, CBS e Fox che detengono i diritti delle gare della stagione regolare, insieme alla ESPN, che via cavo trasmette i Monday Night (il posticipo del lunedì sera). Nella metà degli anni ’90 erano uscite voci di un possibile accordo tra Nfl e la stessa ESPN per il Super Bowl e tanto era bastato per minacciare interrogazioni parlamentari sulla violazione di un diritto costituzionale: impossibile che l’evento fosse criptato. Quest’anno uno spot da 30’’ arriverà a toccare i 4 milioni di euro. A fine gara non ci saranno solo i tifosi a festeggiare, ma anche i marchi che avranno indovinato i messaggi più graditi ai milioni di spettatori davanti alla tv. L’Half Time Show, lo spettacolo che separa primo e secondo tempo, è un’altra parte integrante del Super Bowl: dai Rolling Stones a Paul Mc Cartney, da Michael Jackson a Stevie Wonder, da Madonna agli U2, tutti i migliori artisti del mondo si sono esibiti sul palco montato alla fine del primo tempo. E tutti lo hanno fatto senza ricevere un solo dollaro di ingaggio, come quest’anno accadrà a Katy Perry e Lanny Kravitz. La settimana del Super Bowl nella città che ospita la gara, è vissuta in maniera esaltante grazie a tante iniziative. Quella che raccoglie senza dubbio maggiore successo è l’Nfl Experience, una sorta di Parco dei divertimenti del football. Vivere qualche giorno nella città del Super Bowl è un conto, assistere alla partita allo stadio un altro. I biglietti sono praticamente impossibili da trovare, a meno che non si sia persone importanti o fortunate (c’è anche un’estrazione ndr ). Il bagarinaggio è un reato pesante in America, per cui per strada girano solo cartelli con su scritto «I need tickets» (ho bisogno di biglietti), che però possono anche nascondere un venditore. Bisogna poi essere pronti a sborsare cifre folli. Quest’anno non meno di 8.000 dollari per quello che in Italia definiremmo un normale posto di «curva».
 

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