31.03.2025
Istituzionale
Premio Sport&Cultura: quando a vincere sono etica e valori
“Il premio, nato in occasione del decennale dell’Ente, nel corso del tempo ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama sportivo e culturale italiano. Oggi, con quasi venti edizioni alle spalle, l’evento è cresciuto in maniera esponenziale, diventando un punto di riferimento. Sport&Cultura è un tributo a quegli atleti, professionisti e realtà che, con il loro impegno e la loro passione, rappresentano l’essenza più nobile dello sport: sacrificio, rispetto, inclusione. Parallelamente, anche il nostro Ente ha continuato a evolversi, raggiungendo proprio nell’anno del suo trentennale, l’importante traguardo dei due milioni di tesserati”. Queste le parole del nostro Presidente Claudio Barbaro.
E proprio con questo spirito è nato il Premio Sport&Cultura che riconosce i valori più profondi dello sport, premiando momenti e figure che rappresentano esempi virtuosi per la società. A differenza di molti altri riconoscimenti sportivi, il premio non si limita a celebrare il talento agonistico, ma si propone di raccontare lo sport come strumento di crescita, inclusione e innovazione. Dall’atleta simbolo dell’anno all’innovazione tecnologica applicata allo sport, dalla gestione impiantistica ai media, fino ai gesti etici che emozionano e insegnano, il premio abbraccia ogni sfumatura del mondo sportivo. Del mondo sportivo che riconosciamo e che ci appartiene.
Con questi principi ispiratori si è consumata la diciannovesima edizione: Daniele De Rossi, la coppia d’oro della vela olimpica Tita-Banti, il Mundialido, torneo di calcio multietnico, la Cantù Arena e il progetto Sintesi, sono i cinque vincitori premiati al Salone d’Onore del CONI a Roma. All’evento, condotto da Claudia Conte e Remo Pannain e che ha chiuso di fatto i festeggiamenti del trentennale di ASI, hanno presenziato personaggi del mondo dello sport, delle Istituzioni, dello sport e dello spettacolo. Tra i presenti in sala, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente Sport e Salute Marco Mezzaroma, il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale Beniamino Quintieri, il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma.
Cinque le categorie in gara della 19^ edizione del “Premio ASI Sport&Cultura”: Atleta dell’Anno, Gesto Etico, Premio Media, ICSC-Impiantistica e promozione sportiva, Innovazione Tecnologica, con la giuria composta da personaggi di spicco del mondo dello sport, del giornalismo e dell’imprenditoria, che ha raggiunto ieri il verdetto finale.
PREMIO GESTO ETICO, FABRIZIO QUATTROCCHI.
VINCE DANIELE DE ROSSI ⬇︎
Nella sezione “Gesto Etico”, intitolato a Fabrizio Quattrocchi, ha vinto Daniele De Rossi, campione del mondo di Germania 2006 e campione anche fuori dal campo grazie alla scelta di cuore di acquisire la storica società dell’Ostia Mare. Rilevando la società in difficoltà ha ridato una speranza ai ragazzi di Ostia, dove De Rossi è nato, e ha annunciato che ne farà un modello di inclusione sociale e farà applicare un codice etico sia per i giocatori che per i genitori, dando un forte segnale a tutto il mondo del calcio.
“Luoghi che mi hanno accompagnato per tanti anni – ha spiegato – e quindi tornare a frequentare persone che ho sempre amato è un piacere. Era un impegno che sentivo di dovermi prendere nei confronti della squadra e del quartiere. Faremo un codice etico per i ragazzi e per i genitori e speriamo di condividere questa avventura con tutta la gente di Ostia. Lo sport è una grande opportunità per staccare in ragazzi dai videogiochi e dallo smartphone. Lo sport ti cambia la vita, ti cambia il modo di stare con gli altri, ti fa capire cos’è una vittoria e una sconfitta e questo serve per affrontare la vita non solo una partita”.
De Rossi, premiato proprio dal nostro Presidente, ha ripercorso tanti momenti dell’avventura Mondiale in Germania. Lo ha fatto con un giornalista che quella spedizione l’ha seguita quotidianamente, il giornalista RAI Alessandro Antinelli che ha voluto essere presente.
PREMIO MEDIA, GIAN PIERO GALEAZZI.
VINCE IL MUNDIALIDO ⬇︎
I media giocano un ruolo fondamentale nel raccontare lo sport e nel diffondere i suoi valori. Questa categoria premia giornalisti, testate, documentari o progetti editoriali che hanno saputo raccontare lo sport con professionalità, passione e profondità, mettendone in luce il lato più autentico. Il “Premio Media”, intitolato alla memoria di Gian Piero Galeazzi, è stato assegnato direttamente su segnalazione del Corriere dello Sport-Stadio, partner dell’evento, al Mundialido, un progetto vincente di mediazione culturale che, attraverso un torneo di calcio unico nel suo genere, riesce a far dialogare e convivere tra loro le tante comunità di migranti presenti sul territorio romano e da qualche anno anche milanese.
Nato nel 1999 a Roma, giunto alla 3^ edizione milanese, il Mundialido si è ora esteso in Spagna, Francia e Polonia dando così vita alla “Integration Cup”, atto conclusivo del Mundialido, che si disputa in varie città. Le 6 «nazionali» elette si incontreranno a Roma, in pieno giubileo, dall’8 al 10 agosto 2025.
Sale sul palco il patron Eugenio Marchina per raccontare un progetto che vede sempre un’ampia partecipazione delle varie comunità: colori, fumogeni, bandiere e partecipazione corale fanno sempre da accompagnamento alle partite.
Ritira il premio il patron del Mundialido, Eugenio Marchina. A consegnare il riconoscimento Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio, la Regione di origine del premio che da sempre è impegnata nella promozione dello sport e delle politiche sociali). Con lui, Marcello Saitta, Direttore del Banco BPM che fattivamente dimostra interesse e sensibilità verso le attività sociali come dimostrato dall’attenzione riservata negli anni ad ASI attraverso il sostegno a iniziative che coniugano etica, innovazione e impegno sociale.
Ma il premio non lo porterà a casa Marchina. Questi, con un gesto di straordinaria sensibilità, deciderà di donarlo a Sheikh Tijan Touray, presente in sala: difensore classe 2008 nato in Gambia, Paese afflitto da povertà e guerre civili che lascia nell’anno 2023. Orfano di padre, ha soli 15 anni quando la sua traversata sui barconi tocca Algeria e Tunisia prima di sbarcare sulle coste di Lampedusa. Dopo alcuni mesi, viene trasferito a Roma e dai centri di accoglienza della Capitale gioca nel Pineto United, approda al Mundialido poi nella Polisportiva Castello. E oggi è attenzionato dalla Lazio. Una bella favola, comunque vada a finire…
ICSC IMPIANTISTICA E PROMOZIONE SPORTIVA.
VINCE ARENA CANTÙ ⬇︎
Gli impianti sportivi non sono solo luoghi di competizione, ma anche di socialità e crescita. Il premio riconosce le best practice nella progettazione, gestione e sostenibilità delle strutture sportive, valorizzando chi promuove impianti accessibili, eco-friendly e a misura di atleta. Nella sezione “ICSC, Impiantistica e promozione sportiva”, vince il Comune di Cantù, con la Cantù Arena Spa, che ha finalizzato un’importante operazione di project financing per la realizzazione della nuova arena, resa possibile dal completamento del versamento di capitale privato da parte degli azionisti. L’opera è ora totalmente finanziata grazie a un modello basato su tre pilastri: equity privata, contributi pubblici e il sostegno di un pool di istituti di credito. Ritirano il premio Andrea Mauri Ceo di Cantù Arena, Antonio Munafò, Presidente sempre di Cantù Arena e Alice Galbiati Sindaco di Cantù. A premiare il progetto il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale Beniamino Quintieri che, plaudendo alla bontà del progetto, ha spiegato come “le infrastrutture sportive non sono solo un luogo dove si fa sport, ma sono luoghi di aggregazione sociale. Per quanto riguarda il premio alla Cantù Arena dico che miglior scelta non si poteva fare. Un impianto davvero straordinario in un territorio che ha una grande tradizione sportiva. Il partenariato pubblico-privato che ha finanziato l’opera, poi, è un ottimo modello da seguire”.
PREMIO INNOVAZIONE TECNOLOGICA.
VINCE AKUIS ⬇︎
Lo sport è sempre più legato alla tecnologia, con strumenti che migliorano le performance, rendono le competizioni più sicure e favoriscono l’inclusione. Questa categoria premia aziende, start-up e professionisti che hanno introdotto soluzioni tecnologiche all’avanguardia, dai dispositivi di monitoraggio alla biomeccanica applicata allo sport. Nella sezione “Innovazione tecnologica”, ha vinto la startup Akuis del settore fitness, che ha sviluppato Sintesi, una smart gym che permette di allenarsi a casa o in palestra occupando solo 2 metri quadri di spazio. Questo macchinario racchiude tutte le funzionalità delle macchine presenti in un centro fitness, offrendo un’esperienza completa e innovativa per l’allenamento personale. Ritira il premio Mattiarmando Chiavegato, co-fondatore di Akuis. A premiarlo, il Presidente di Sport&Salute Marco Mezzaroma che ha sottolineato: “Far alzare gli italiani dal divano e farli muovere è l’obiettivo principale di chi ha il compito di promuover e lo sport in ogni forma e su tutto il territorio nazionale”.
PREMIO ATLETA DELL’ANNO, CARLO PEDERSOLI.
VINCE CATERINA BANTI ⬇︎
Gran finale per premio “Atleta dell’Anno”, intitolato alla memoria di Carlo Pedersoli. Vince Caterina Banti che, con Ruggero Tita, si è confermata campione olimpica nel Nacra-17 all’Olimpiade francese. In gara c’erano il fresco campione del mondo indoor Mattia Furlani, e bronzo olimpico nel lungo a Parigi 2024, e la nazionale femminile di volley, oro a Parigi 2024.
Caterina, ritiratasi dopo i Giochi, è premiata anche alla carriera: “È un onore essere qui oggi e ricevere questo premio che condivido con Ruggero. Ho deciso lo scorso anni di ritirarmi dall’attività agonistica perché a 37 anni mi è sembrato giusto lasciare e farlo da vincente. Questa doppia vittoria è stata un sogno”.
Un sogno che hanno vissuto anche i tifosi italiani e con questi anche il presidente del CONI Giovanni Malagò che ha voluto premiare la campionessa: “Si potrebbero dire tante cose su Caterina per la parte sportiva: mi limito a ribadire che è l’unica italiana che ha vinto due ori consecutivi nella vela. La conosco da tanti anni e posso garantire che non è solo una grandissima atleta, ma anche una grande persona apprezzata da tutti”.
Malagò, visibilmente commosso dopo un video che ha ripercorso i successi azzurri a Parigi ha anche sottolineato come la Banti rappresenti un portabandiera di tutti i grandi successi degli straordinari atleti del movimento azzurro, che a Parigi ha eguagliato il record di medaglie di Tokyo, 40, il massimo che l’Italia abbia mai vinto nella storia olimpica.
Tra gli invitati al premio anche Maurizio Battista, attore, cabarettista che ha strappato più di un sorriso alla folta platea. “Io il premio da sportivo non lo potevo prendere, quello del gesto etico nemmeno perché ho tre mogli: quindi non ho capito che c’entro qui oggi. Scherzi a parte, ringrazio ASI per questo riconoscimento”. A Battista una coppa con la scritta: “…Perché senza di te Roma sarebbe meno allegra”.
Il Premio Sport&Cultura vuole essere un ponte tra il mondo dello sport professionistico e quello di base. Se da un lato i grandi campioni possono essere testimonial di valori positivi, dall’altro il movimento sportivo dilettantistico è la vera anima dello sport, dove si formano atleti e cittadini consapevoli.
Lo sport non è solo medaglie e record, ma una palestra di vita. Il premio Sport&Cultura vuole rendere omaggio a chi, ogni giorno, contribuisce a fare dello sport un veicolo di crescita personale e sociale. Un appuntamento che celebra lo sport nella sua essenza più vera, ricordandoci che ogni gesto, piccolo o grande, può fare la differenza.
Noi proseguiamo così.
È sempre un gioco di squadra
Lo sport è un lavoro da fare insieme. Sempre. Sia nelle discipline di squadra, sia in quelle individuali con tutti quei personaggi dietro le quinte che spesso non vediamo ma sono sostanziali per il lavoro di una formazione che vuole vincere. Così è per il Premio Sport&Cultura dove la passione e il legame con ASI è stato il motore per chiunque “di noi”…
[ Fabio Argentini ]
Foto Itzel Cosentino e Alice Baldi
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