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04.07.2024

In sella alla storia. Il Trial old style

Un TATA che piace e cresce rapidamente. L’acronimo che significa Trofeo ASI Trial Antico è stato scelto proprio per attirare attenzione, suscitando curiosità . Si tratta di un campionato amatoriale a  livello nazionale giunto alla  sua terza edizione, riservato a chi possiede una moto da Trial antecedente il 1992: un anno milestone per la storia della specialità per l’introduzione dei motori raffreddati a liquido. Stiamo parlando della disciplina del Motociclismo Trial, quella reputata la meno pericolosa in campo motoristico, perchè la velocità non conta.

Non vince chi arriva primo ma chi supera gli ostacoli con maggiore eleganza, ovvero contorcendo il proprio corpo sulla moto, per bilanciare il peso, senza aiutarsi appoggiando i piedi a terra. Sono i “giudici di zona”  che attribuiscono al pilota quelle che vengono chiamate le penalità, ossia le volte che il concorrente posa il piede a terra all’interno delle cosiddette “zone controllate” o “sezioni”. Ve ne sono almeno una decina in una gara classica del TATA, disseminate su un giro – in gergo “trasferimento” di diversi km – che si deve ripetere due volte. I concorrenti partono a distanza di un minuto dall’altro e affrontano le sezioni uno alla volta, senza poterle provare prima. E’ concesso loro solo l’ispezione a piedi poco prima che il giudice di zona conceda l’attraversamento. Ogni sezione è delimitata da nastri esternamente e frecce sugli ostacoli di diverso colore a seconda del livello che il pilota ha scelto. Il TATA ne prevede 4 differenti: dal nero riservato agli esordienti o a quelli di una certa età che intendono limitare i rischi, al bianco, poi giallo ed infine il verde.

Il mondo del Trial antico, spesso identificato come “vintage” è una realtà con numeri che supera il Trial moderno in molti dei Paesi più famosi della diffusione della specialità, tipo Francia, Spagna, Gran Bretagna. Con l’istituzione del TATA il comitato organizzatore – l’”ASD Trial Per Tutti” dell’ASI Piemonte si prefigge di colmare questa lacuna nel Trial italiano, avvicinandosi piano piano a quanto da anni esiste nelle altre nazioni.
Trial moderno e Trial antico hanno sempre meno cose in comune, a causa della forte evoluzione che ha subito la specialità negli ultimi anni. Mezzi sempre più performanti hanno permesso il superamento di ostacoli inverosimili, basti osservare qualche gara del mondiale indoor. Uno spettacolo che lascia tutti a bocca aperta ma che difficilmente induce nuovi adepti a provare a cimentarsi. Queste moto totalmente prive di sella, super leggere, che i giovani guidano saltando da una pietra all’altra con la ruota davanti impennata, richiedono una buona preparazione fisica e quindi limitano in qualche modo l’universo di nuovi utenti da cui attingere.
Non è così per i fruitori del mondo antico, quello in cui si privilegiava un Trial “guidato”, fatto di spostamenti del corpo e opportuni colpi di gas per accompagnare la propria cavalcatura oltre l’ostacolo affrontato.

Oggi anche il modo di tracciare le zone è completamente diverso: le gare che accettano entrambe le branche della disciplina motoristica dell’equilibrio fanno fatica ad accontentare entrambi. Nel TATA sono accettate categorie con moto moderne che però non partecipano al campionato. Nell’edizione 2024 si non già disputati 5 eventi su 6. Ognuno composto da due gare distinte: una al sabato ed una alla domenica, quindi 10 risultati finora. Iniziato a fine marzo a Mandello del Lario (LC), proseguendo per Caglio (CO) all’inizio di Aprile, quindi fine maggio Castel d’Aiano (BO) , inizio giugno Asiago (VI) e a fine giugno Roaschia (CN). Ora si attende la prima domenica di ottobre per il tradizionale finale a M. San Giovanni in Sabina (RI). Complessivamente hanno preso punti per il campionato attuale 107piloti, garantendo per ogni singola gara una media di una cinquantina di partecipanti. Regolamento, classifiche e altre notizie sono all’indirizzo phototrial.it/TATA

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