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21.01.2021

Istituzionale

Francesco Acerbi, il dramma e la rinascita di un calciatore mai banale

“Per aver aderito alla challenge ASI, in favore dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica ed aiutare una città in difficoltà”. Queste le motivazioni per le quali Francesco Acerbi, difensore della Lazio e della Nazionale italiana, è stato scelto da ASI per la sezione Sportivo dell’Anno – intitolata a Carlo Pedersoli – del Premio Sport&Cultura giunto alla XV edizione. 

 

 
Rivediamo l'intervento di Acerbi nel corso
del Premio ASI Sport&Cultura▼▼▼

 

Quella di Acerbi non è la storia di un calciatore qualunque, ma una favola a lieto fine, che ha però rischiato di avere un epilogo tragico.
È il 14 luglio del 2013 e il difensore è appena passato al Sassuolo dal Chievo Verona, squadra dove è maturato calcisticamente facendosi notare anche dal Milan di Allegri e apprezzare dalla Nazionale di Prandelli. In Emilia arriva per rilanciarsi, quando la notizia che potrebbe cambiargli la vita gli bussa alla porta. Durante le visite mediche gli viene diagnosticato un tumore al testicolo. “Da un giorno all’altro – racconterà Acerbi qualche anno dopo – ti trovi con le spalle al muro, impotente e sorpreso. Da un giorno all’altro scopri che la tua vita potrebbe cambiare per sempre, potrebbe non essere più come prima”.

Il centrale della Lazio viene operato d’urgenza al San Raffaele di Milano. Per lui inizia la battaglia più dura, fatta di chemioterapia, pazienza e soprattutto tanta paura. Il tumore viene rimosso, a settembre dello stesso anno Acerbi torna in campo a Verona contro l’Hellas e tutto sembra finire per il meglio, tutto sembra finalmente tornare come prima, invece no. La situazione diventa addirittura peggiore di prima. In un controllo antidoping dopo la partita con il Cagliari, Acerbi risulta infatti positivo, ma la situazione si rivela molto più grave perché gli esami sono positivi alla gonadotropina corionica. Ma non è doping, è la recidiva del tumore. Il calciatore si ritrova davanti due macigni: da una parte la squalifica da parte del Coni dall’altra il macigno più pesante, il male che non vuole liberarsi di lui, il tumore che sembra non dargli tregua. Ricomincia a curarsi Acerbi. È l’estate del 2014 e il calciatore torna a giocare la sua partita più dura e riesce a vincerla.

Quattro anni di chemioterapia
Dopo ben quattro cicli di chemioterapia riesce a guarire, un altro miracolo. Acerbi racconterà che è stata un’esperienza che lo ha fatto maturare, un’esperienza nella quale ha conosciuto tante persone sofferenti, un’esperienza che non scorderà mai. 944 giorni dopo il primo gol in Serie A, sigla il suo secondo gol su cross di Domenico Berardi. IL 6 luglio del 2018, passa alla Lazio ed è l’inizio della sua seconda vita da calciatore. Con il club biancoceleste vince due trofei (la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana) e conquista definitivamente la Nazionale di Roberto Mancini diventandone punto fermo.
Dopo quei tragici momenti passati, Acerbi diventerà sensibile a tutto ciò che rappresenta solidarietà, aiuto, sostegno. Almeno una volta al mese va a trovare i bambini nei reparti oncologici della Capitale, donando loro un sorriso. "Vedervi sorridere mi riempie il cuore, sempre dalla vostra parte”, il messaggio del calciatore ai bambini malati Sempre dalla vostra parte!
 



Contattato da ASI, durante il lockdown, ha risposto subito presente partecipando alla challenge organizzata dall’ente in favore dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Flessioni a ritmo di musica e una donazione per la struttura lombarda, in ginocchio per il coronavirus.

“Ringrazio ASI per il premio ricevuto”, le parole del difensore della Lazio. “Ho passato momenti difficili nella mia vita e sono molto sensibile ad ogni iniziativa di beneficenza, ho piacere e bisogno di aiutare il prossimo, andare a trovare i bambini in ospedale, ad esempio, anche solo per regalargli un sorriso”.

Acerbi è entrato così a far parte della famiglia di ASI…

[  Paolo Signorelli  ]
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