29.06.2020
Istituzionale
L’Abruzzo punta sullo sport per rialzarsi
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ABRUZZO
Gavino Truddaiu
La voce della Regione più verde d’Europa, dove natura e sport s’incontrano, attraverso il suo Presidente Regionale ASI.
Qual è il modo più efficace per conoscere il mondo dello sport da ogni angolazione possibile? Viverlo in tutti i ruoli e a tutti i livelli: questo è esattamente il percorso seguito da Gavino Truddaiu, attuale Presidente Regionale ASI Abruzzo; negli Anni ’90 atleta nella durissima disciplina del Powerlifting (alzate di potenza), nel 2000 è istruttore ASI di Fitness; spinto da un attivismo fuori dal comune, nel 2012 è già Presidente Provinciale di Chieti e dal 2016 assume la carica di Presidente Regionale ASI Abruzzo. “Non sono un pantofolaio; giro, amo stare in mezzo alla gente, tenere i contatti e sono molto tenace: non sono uno che aspetta, piuttosto vado a prendere da solo ciò che tarda ad arrivare”. La definizione che dà di sé stesso la dice lunga sul rapporto che ha con tutti gli affiliati e i tesserati della regione e per questo possiamo considerarlo depositario delle sensazioni più vere che muovono l’Abruzzo in questo momento particolare.
L’Abruzzo vanta il titolo di Regione più verde d’Europa: in che modo questo si coniuga col discorso sportivo?
“Il titolo è più che meritato data la grande presenza di aree protette che arriva a coprire quasi il 40% della regione: questo naturalmente conferisce grandi possibilità agli sport all’aria aperta che sono in Abruzzo quindi molto rappresentati: ciclismo, equitazione, walking, tekking, pattinaggio, cart su pista, automobilismo, motociclismo e molti altri”.
Oltre a essere molto verde l’Abruzzo offre scenari estremamente diversi.
“La varietà del territorio spazia dalla montagna al mare per cui abbiamo settori specifici che sfruttano aree specifiche: in alta montagna abbiamo località dedicate allo Sci, agli sport invernali e all’Alpinismo; alcune sono molto attrezzate come Pescasseroli, Rivisondoli, Roccaraso; il Comitato di Teramo ogni anno organizza un evento di una settimana dimanifestazioni sulla neve a Rivisondoli in cui si fanno dimostrazioni e gare di moltissimi sport invernali tra cui addirittura la disciplina con i cani da slitta a cui è dedicata un’intera giornata.
E poi c’è il mare: decine e decine di chilometri di costa in cui non mancano manifestazioni di beach volley, racchettoni, surf e nuoto”.
Il Coronavirus ha comunque intaccato la tranquillità di questa Regione anche se non pesantemente come è avvenuto per altre: attualmente 30 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 2 in terapia intensiva, mentre circa 326 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl; in totale 461 sono i pazienti deceduti e 2466 i guariti, mentre quelli attualmente positivi in Abruzzo sono 358, ma dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 3290 casi positivi al Covid 19 e sono stati eseguiti complessivamente circa 103mila test.
Come è stato fatto fronte alla pandemia a livello politico?
“Quello che è certo è che qualsiasi provvedimento avrebbe dovuto essere stato preso molto tempo prima; le autorità mondiali, che erano certamente al corrente della diffusione di questo virus, avrebbero dovuto cominciare 2/3 mesi prima almeno con i controlli. In ogni caso, ci siamo tutti adeguati ai dettami progressivamente emanati; la paura è stata tanta e questo ha fatto leva sulla popolazione per cui certamente durante il lockdown i centri erano completamente deserti; questo ha alleviato gli sforzi delle forze dell’ordine che non hanno avuto necessità di reprimere con forza, ma hanno trovato la collaborazione della popolazione. Però in Abruzzo siamo stati fortunati: alcuni paesi hanno avuto 0 contagi e attualmente abbiamo pochi casi e ben gestiti; serpeggia ancora un po’ di timore per cui abbiamo rispetto per le restrizioni imposte e l’uso della mascherina è adottato con regolarità".
Come hanno vissuto il periodo del lockdown i Comitati Provinciali?
”In passato, in maniera molto naturale e graduale nel tempo, ogni Comitato, pur conservando la multidisciplinarità delle sue affiliazioni, si è dedicato in maniera particolare ad alcune specialità: quindi gli sport di montagna, quelli di mare e quelli che si svolgono in palestra sono stati curati e seguiti dai Provinciali con particolare cura anche durante il lockdown. Naturalmente come tutti abbiamo dovuto osservare la quarantena e quindi abbiamo lavorato in smartworking, ma abbiamo cercato di mantenere contatti stretti, di dare manforte a coloro che si trovavano in difficoltà economica, soprattutto a coloro che di sport vivono e non hanno altri introiti. Personalmente, avendo più ore da dedicare al lavoro al computer, ho sfruttato il periodo per potenziare il servizio di assistenza che diamo alle associazioni per sistemare tutte le pratiche e i documenti che li terrebbero lontani dalla pratica dello sport; e alla riapertura ho potuto contare i risultati di questo lavoro”.
Non solo lati negativi per periodo di lockdown dunque?
“Si, noi abbiamo saputo trarre dall’emergenza anche qualche frutto: questo servizio di assistenza alle associazioni ha prodotto numerose affiliazioni alla riapertura. E poi c’è il palazzetto di Roccaraso: una struttura nuovissima che proprio nel periodo peggiore del Covid si è affiliato mettendo a disposizione dei nostri tesserati anche campi da tennis, servizio di centri estivi, oltre, naturalmente, ai locali del palazzetto che si prestano all’organizzazione di eventi tra i più disparati”.
Parlando appunto di eventi, ce ne sono stati di annullati?
“Moltissimi, del resto il periodo ha coinvolto le chiusure di anno di tutti campionati, e poi anche tanti appuntamenti classici che sono saltati: la settimana sulla neve di Rivisondoli è stata cancellata, e così anche alcuni importanti tornei di calcio come quello di Pescara, la manifestazione di ballo sportivo programmata nel palazzetto del comune di San Salvo, i tornei di tennis di Pescara e San Salvo. Ma non ci diamo per vinti: stiamo già riorganizzando alcuni di questi eventi che si svolgeranno dopo l’estate; la popolazione vuole buttarsi dietro le spalle il macigno del Covid e ricominciare a vivere".
In che modo state vivendo la riapertura?
“Mi sono adoperato affinché i parchi cittadini chiusi o gli spazi inutilizzati di quelli aperti siano messi a disposizione delle attività che tradizionalmente si svolgono al chiuso e ci sono riuscito con molte attività tra cui Yoga e Pilates. Inoltre, da quando è stato possibile interrompere la quarantena, sto visitando quotidianamente gli affiliati per controllare che il protocollo anti Covid stabilito venga applicato correttamente e proprio oggi ho avuto comunicazione dalle istituzioni che sono molto soddisfatte a questo riguardo tanto che loro stessi, riconoscendo la buona volontà, se rilevano qualche discrepanza sono inclini ad essere comprensivi e non punitivi. Inoltre ho avuto personalmente un colloquio molto produttivo con l’Assessore regionale allo Sport proprio per stabilire una programmazione: abbiamo deciso di riattivare il registro delle APS fermo da anni e ho ottenuto un’ordinanza regionale già attiva che stabilisce che vengano erogati fino 3000 euro a fondo perduto per le spese gestionali di quelle associazioni che non abbiano usufruito di altri stanziamenti statali. Devo dire che la Regione ha fatto il suo dovere e abbiamo instaurato un buon dialogo”.
A parte la Regione, cosa pensi degli altri interventi centralizzati in favore delle associazioni e del loro personale?
“L’intervento di Sport e Salute per i collaboratori sportivi è stato sicuramente giusto, ma insufficiente: i mesi di passivo non si limiteranno a quelli del lockdown, ma dureranno ancora a lungo, perciò sarebbe stato necessario prolungare l’erogazione dei contributi; le palestre ad esempio in estate saranno ferme e molti potranno riprendere solo a settembre/ottobre, perciò le 600 euro avrebbero potuto essere significative se fossero state erogate fino all’autunno. Per quel che riguarda il mutuo dell’Istituto per il Credito Sportivo e i contributi a fondo perduto posso dire che buona parte delle associazioni hanno fatto domanda e questo ha creato una mole di lavoro considerevole per i Comitati: si tratta comunque di interventi non sufficienti. Sarebbe stato necessario adoperarsi abolendo alcune tassazioni come quella sull’immondizia o le numerose accise che gravano sulle bollette di tutte le utenze".
Prospettive per l’immediato futuro?
“La popolazione ha una grande voglia di ripartire, di mettersi alle spalle tutto l’accaduto, di ricostruire: stiamo sfruttando la buona stagione per ridare vigore allo sport sperando anche in un minimo movimento di turismo grazie ai nostri paesaggi molto vari. Il Comitato di Teramo ad esempio ha predisposto delle convenzioni con gli alberghi di Rivisondoli per tutti coloro che vorranno recarvisi per fare mountain bike o walking nei boschi. E poi abbiamo una miriade di paesini dell’entroterra impreziositi da monasteri e castelli, ma anche da tante possibilità sportive: alcune associazioni di promozione sociale hanno organizzato dei campeggi con tutti i servizi, in cui si può praticare tennis e nuoto e che vengono utilizzati come campo base per passeggiate, escursioni a piedi, a cavallo o in bici. E poi c’è il mare con le sue infinite possibilità. Qualcosa comincia a muoversi: vedo i ragazzi che hanno ripreso a divertirsi con lo sport e i loro genitori essere un po’ più tranquilli: se non ci saranno altre interruzioni ce la faremo”.
Questa Regione italiana vanta il titolo di più verde d’Europa grazie alla presenza dei suoi 3 parchi nazionali (il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, il Parco nazionale della Majella e Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e di ben 38 aree protette (tra cui il parco regionale naturale del Sirente – Velino) che rappresentano il 36,3% della superficie totale: la più alta in Europa. Un territorio dalle qualità inaspettate in cui sono rappresentate oltre il 75% delle specie animali e vegetali del continente europeo.
Oltre a montagne e colline, anche le coste si uniscono a questo tripudio della natura: 130 km di litorale caratterizzati da lunghi e sabbiosi arenili nella parte settentrionale e spiagge di ciottoli a sud; anche qui, un’area marina protetta, quella di Torre del Cerrano, e un’immensa varietà animale.
In aggiunta a ciò, e forse anche grazie a queste qualità che mettono la natura al primo posto, nel 2016 il quotidiano statunitense Huffington Post inserisce l'Abruzzo in quinta posizione tra le dodici migliori Regioni al Mondo per la qualità della vita: considerato parte del Sud Italia per numerose caratteristiche, l’Abruzzo è la più ricca tra le Regioni del Meridione grazie al suo PIL pro capite più elevato; una qualità della vita molto alta che sfrutta ingenti quantitativi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e riporta il più basso tasso di mortalità per tumori di tutta l’Italia.
Gli stili di vita sani fanno la loro parte nella costruzione del benessere degli abitanti anche attraverso lo sport che viene qui sostenuto anche dalle istituzioni: in alta montagna numerose sono le località turistiche attrezzate per lo sci e gli sport invernali, come Pescasseroli, Rivisondoli e Roccaraso; le numerose stazioni sciistiche della regione sono spesso sede di eventi sportivi anche di carattere internazionale, come le finali di coppa Europa di sci alpino del 2005 e 2006 disputate a Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli, ed i campionati mondiali juniores di Sci alpino del 2012, nuovamente a Roccaraso.
[ Chiara Minelli ]
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