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15.02.2022

Sport di Base. Lettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Sottosegretario Valentina Vezzali

Prima il Covid e ora caro bollette e tasso di inflazione.
Un intervento decisivo non è più procrastinabile.

“Alla luce della profonda crisi in cui versa il comparto e della sua importanza come infrastruttura sociale, ASI insieme ai principali Enti di Promozione Sportiva, ha chiesto un intervento determinato, decisivo e non più procrastinabile. Non è più tempo di interventi timidi, quali abbiamo assistito e patito nell’ultimo biennio e spesso di facciata. Se è vero che lo sport è considerato fondamentale a livello educativo, sociale, associativo ed anche economico per il nostro Paese, è questo il momento di salvaguardarne il futuro”: così ha spiegato il nostro Presidente Claudio Barbaro nel commentare le tre lettere inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per lo Sport, Valentina Vezzali.

Nelle tre lettere, a firma di ACSI, AICS, ASI, CSEN, CSI, MSP, UISP, US Acli, si legge:
“L’agenda di Governo sta affrontando in questi giorni il tema dei nuovi interventi in risposta al cosiddetto “caro bollette” e al tasso di inflazione. Il comparto dello Sport ha subito un durissimo colpo in questi due anni di pandemia, poiché ha pagato, più di altri, le drastiche restrizioni che si sono rese necessarie per salvaguardare la salute pubblica. Tuttavia, l’associazionismo sportivo, che nel nostro Paese rappresenta il 33% di tutte le Istituzioni non profit, ha continuato a garantire attività motoria e sportiva nel rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza. Inoltre, ha partecipato attivamente alla rete di protezione sociale che il mondo del terzo settore ha messo a disposizione, nel rapporto con le Istituzioni locali, per garantire interventi a sostegno delle famiglie in tutto il periodo dell’emergenza. L’aumento spropositato del costo dell’energia sta mettendo letteralmente in ginocchio questa grande infrastruttura sociale ed ha già fatto registrare chiusure di tante realtà associative locali che non hanno retto all’impatto della crisi sanitaria, con conseguente allentamento dei sistemi di coesione sociale nelle nostre comunità. A rischio, pertanto, oltre ai gestori degli impianti sportivi, c’è un’intera filiera dell’economia sociale del nostro Paese che comprende le tantissime piccole e grandi esperienze associative che fanno dello sport e dell’attività fisica uno strumento per la costruzione di una società resiliente e sostenibile, considerando il più ampio processo di ripresa economica e sociale. Crediamo che sia proprio questa l’occasione, da parte del Governo, di rendere tangibili tutti i valori che si riconoscono alla cultura motoria e sportiva, impegnando importanti risorse finanziarie e provvedimenti immediati, che possano dare ossigeno ad un settore fondamentale per gli effetti che esso ha sulla salute, l’inclusione sociale e l’educazione di tutte le persone per tutte le età”.

 

▶︎  Lettera al Presidente della Repubblica
▶︎  Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri
▶︎  Lettera al Sottosegretario allo Sport

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