07.07.2020
Istituzionale
Campania. La normalità all’orizzonte
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CAMPANIA
Nicola Scaringi
La Campania è la Regione che, tra le meno colpite, più si è fatta notare a livello nazionale durante l’emergenza per la durezza e la creativa mediaticità del governatore regionale. Nonostante la Regione non fosse stata attraversata da una emergenza tale da richiedere un vero e proprio stato di emergenza, la Campania ha vissuto un lockdown dai toni più rigidi di Lombardia e Piemonte, una chiusura netta (senza delivery e con orari ristretti) che, da subito, si è abbattuta sul mondo dello sport amatoriale.
Con un passato da arbitro FIGC ed una lunga esperienza da dirigente e manager sportivo, il Presidente regionale Nicola Scaringi – che copre anche la carica di Responsabile del Settore Calcio Nazionale ASI – ha reinventato, durante l’emergenza, il ruolo del comitato campano, mantenendo con costanza i contatti con i presidenti delle associazioni territoriali.
La Campania ha un panorama sportivo estremamente variegato, qual è stata la risposta al lockdown?
"Con numeri che non sono mai stati preoccupanti, non solo rispetto alle regioni più colpite, il lockdown è stato colto con doveroso rispetto ma anche con un po’ di sorpresa. Quella sorpresa spiazzante, così come in altre regioni, che dalla reinvenzione delle modalità di fruizione dello sport hanno dovuto, in effetti, chiudere all’improvviso.
Il panorama sportivo regionale – non solo targato Asi – è ampio e variegato e non fatto solo di ASD ma anche di numerosi imprenditori che nello sport di base hanno scommesso e continuano a scommettere. In alcuni casi lo stop è stato drammatico, in altri si è avuta la forza di reinventarsi. Ex post posso affermare che i sostegni, prima promessi e poi giunti in estremo ritardo, in alcuni casi hanno davvero fatto la differenza".
Durante i giorni di totale chiusura, in Campania è stata vietata anche la possibilità di fare sport individualmente, si è addirittura assistito ad una vera guerra ai runner. Non crede si sia esagerato?
"L’emergenza è emergenza, c’è poco da dire. Alcune, posizioni, però, a mio parere, sono state fin troppo dure. Anzi, se da un lato si è agito con durezza, dall’altro (tranne poche eccezioni, come il caso degli sport di contatto) si è aperto forse troppo velocemente.
Sui runner sarebbe stato più opportuno fissare da subito regole chiare ed evitare la caccia alle streghe. Magari regole subito più restrittive, con indicazioni precise e senza far rincorrere e far sovrapporre normative su normative, comunali, regionali e così via".
Il caos di disposizioni e normative è stato un “must” del lockdown campano (e non solo). Qual è stata la risposta del Comitato Regionale a questa situazione?
"Sin dai primi momenti dell’emergenza, anche prima del lockdown, ci siamo resi conto quanto sarebbe stato necessario mettere un po’ di ordine tra i regolamenti. Da subito, il nostro consulente legale ed il nostro consulente fiscale si sono resi gratuitamente disponibili per rispondere ai dubbi di associazioni sportive e non che avessero necessità di chiarimento sul proseguo delle proprie attività.
Questa disponibilità è proseguita e si è intensificata durante il vero e proprio lockdown, con incontri online e momenti di formazione ed informazione volti a chiarire i passi e le modalità sia per accedere ai sussidi governativi e sia per pianificare la ripartenza in tutta sicurezza.
La segreteria regionale ha fatto, in smartworking, un lungo lavoro “sartoriale” intorno a decreti e regolamenti, fornendo a tutti gli iscritti alla nostra mailing list informazioni essenziali su come gestire l’emergenza, condividendo e commentando le disposizioni e fornendo, con costanza, i moduli aggiornati per le autocertificazioni.
L’online è stata anche la chiave per le associazioni per non perdere il contatto con i propri atleti, ci siamo fatti promotori attraverso la pagina Facebook regionale di una versione nostrana di #AsiSportInCasa con grande risposta in termini di visualizzazioni".
La primavera è la stagione principe per gli eventi, in Campania più annullamenti o più rinvii?
"Il primo stop sportivo per il Comitato Regionale campano, già nelle settimane precedenti il lockdown, ha colpito i nostri campionati di calcio e calcio a 5 (sia maschile che femminile che giovanile) così come quelli di pallacanestro. In alcuni casi, la prudenza delle società sportive ha preceduto i decreti, con uno stop giunto in piena sicurezza già prima del tempo.
Per quanto riguarda il calcio, gli amatori stanno ragionando in questi giorni sul da farsi, ovvero se recuperare le otto giornate che mancano alla fine del campionato o se sospendere tutto ed incoronare i vincitori (parziali). In tutti gli altri casi non vi sarà nessuna ripresa e lo stop è da considerarsi definitivo per la stagione 2019/20.
Lo stop non ha colpito solo calcio e pallacanestro ma anche il circuito podistico e ciclistico amatoriale regionale, la coppa regionale di ginnastica ritmica, le arti marziali ed il pugilato ma anche tutti quegli eventi di livello nazionale che si sarebbero dovuti svolgere in Campania".
Lentamente si è ripartiti e si sta ripartendo, non in tutti i settori ma sembra che la normalità sia alle porte. Qual è l’attuale situazione in Campania?
"Passato il primo periodo di dubbi (soprattutto per i circoli con somministrazione, lasciati un po’ fuori dai decreti) si riparte con lentezza. Le prime ad essersi attivate sono state quelle associazioni che, per spazi e competenze, hanno dato il via (non senza dubbi) ai tradizionali campi polisportivi estivi. Da qualche giorno in regione è possibile, con tutta una serie di accortenze, svolgere anche gli sport di contatto.
Si intravede una normalità all’orizzonte, è vero, ma non bisogna abbassare la guardia o il rischio è di trovarci davanti ad un altro lockdown. Non credo ce lo possiamo permettere, in questo momento non dobbiamo mancare di continuare a prenderci le nostre responsabilità".
[ Gianrolando Scaringi ]
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